"Tutto cambia al di là di queste mura.
Qui invece tutto resta uguale, cristallizzato. Siamo un baco che mai si trasformerà in farfalla"

sabato 25 aprile 2015

C'era una volta un dittatore...

Oggi è una giornata speciale, ha detto ai suoi figli quando, appena svegli, l'hanno raggiunta nel lettone. Forse preoccupata dall'aver ascoltato alla radio che l'80% delle persone intervistate per strada non sapeva che cosa si celebrasse il 25 aprile, ha deciso che i suoi figli dovessero far parte del restante 20%. Tanti anni fa, ha iniziato a raccontare con voce dolce e tranquilla, in Italia c'era un uomo cattivo che un giorno disse "qui comando io". E tutti dovevano fare come diceva lui, altrimenti mandava degli uomini armati che ti mettevano in prigione. Quell'uomo era un dittatore e si chiamava Mussolini. Dopo un po' di tempo, alcuni uomini coraggiosi si sono incontrati e si sono detti che loro non erano d'accordo che ci fosse quell'uomo che comandava, a loro non andava bene che tutti dovessero fare quello che voleva lui. Questi uomini parteggiavano per un'Italia diversa, più giusta, e per questo motivo si chiamavano partigiani. In gran segreto si sono organizzati e, rischiando la loro vita, hanno iniziato a combattere contro l'uomo cattivo e le sue guardie e sono riusciti a cacciarlo via. Oggi, bambini miei, si festeggia la fine del brutto periodo in cui comandava il dittatore e l'inizio del bel periodo in cui le persone sono tornate ad essere libere.

Un corteo frastagliato, silenzioso, senza cori. Solo il suono malinconico di una cornamusa ad accompagnarlo lungo le vie del centro. Molte bandiere e alcuni striscioni. Donne, uomini, anziani, bambini, insieme in cammino per ricordare e ringraziare chi ha lottato per donarci settant'anni di democrazia.

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