"Tutto cambia al di là di queste mura.
Qui invece tutto resta uguale, cristallizzato. Siamo un baco che mai si trasformerà in farfalla"

martedì 9 gennaio 2018

Leggete ai vostri figli!

Lo scorso 27 dicembre è uscito il rapporto dell'ISTAT "PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA", il quale fotografa una situazione sempre più drammatica. Il numero di lettori è in costante calo dal 2010. Nel 2016 solo il 40% delle persone ha letto almeno 1 libro. In Svezia, per intenderci, siamo all'89%. Incredibile ma vero, 1 famiglia su 10 non possiede nemmeno 1 libro in casa (!!!) e il 30% delle famiglie ne possiede meno di 25 (!). Scivoliamo lentamente verso la barbarie, tra qualche anno saremo un popolo di ignoranti disposti ad accettare qualsiasi scelta che ci verrà imposta dal politico di turno, nell'interesse di sempre meno (in numero) e più (in soldi) ricchi, a fronte di un crescente numero di poveri. Ci ritroveremo senza diritti che fino a qualche anno fa davamo ormai per acquisiti. Mi rivolgo soprattutto ai genitori: leggete ai vostri figli fin dalla più tenera età, leggete tanto, affinché conoscano l'oggetto "libro"... contribuite a far crescere delle menti pensanti, capaci di comprendere un testo, consapevoli che in un libro possono trovare diversione ed evasione, compagnia ed emozioni, ma anche erudizione e conoscenza.

3 commenti:

  1. perfettamente d'accordo!
    ciao Dora

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  2. Condivido pienamente il concetto principale.
    Un po' meno l'eccesso di "rischio di barbarie". Tra l'altro contrasta un po' con il manifesto zapatista del 1° gennaio. Oggi è vero,si legge meno del 2010, ma anche di 20-60-100 anni fa? Da sempre si sente questa lamentela specie in relazione ad alte nazioni. Ma ammettendo pure che prima il popolo leggesse di più, in Italia, ma non solo, non è in quei momenti esprimesse esemplari forme di governo. Il libro, infine, ormai non è + il solo o principale strumento di formazione e/o informazione. Direi che resta fondamentale soprattutto per migliorare la padronanza del linguaggio. E, credevo fino a pochi mesi fa, anche come compagno di viaggio ma, ahimè, ormai scalzato dall'onnipresente e invadente smartphone.
    Mario

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  3. Rispetto a 20 anni fa si legge più o meno uguale, rispetto a 60 anni fa non ne ho idea. Il problema è che, almeno negli ultimi 20 anni, in Italia si è letto troppo poco. Nel secolo scorso non ci sono state esemplari forme di governo, ma un Berlusconi, dal dopoguerra agli anni '90 non c'era mai stato. E le persone lottavano molto di più per i propri diritti (e qualcosa si è anche conquistato). Il libro è a mio modo di vedere soprattutto uno strumento di formazione, più che di informazione. La lettura ti permette di avere un certo livello culturale, di comprendere un testo, sia che questo testo si trovi in un libro che su un quotidiano che in un sito web. La lettura di libri sviluppa il senso critico. Oggi il 35% degli italiani afferma di informarsi su facebook, e la percentuale sale al 49% tra gli under30. Il problema è che su facebook si trova di tutto, e se non hai sviluppato un senso critico, poi credi a un messaggio che ti dice "ciao, siamo paul e john, gli inventori di whatsapp e ti vogliamo dire che da sabato whatsapp sarà a pagamento". Se non leggi, oltre a non comprendere un testo, non sei nemmeno in grado di scrivere o di trovare il modo di far valere le tue ragioni di fronte all'abuso dell'azienda telefonica di turno. Se sei ignorante, credi al politico che ti dice che è giusto che alcuni cittadini (italiani) godano di determinati diritti e altri (stranieri) invece no, senza riuscire a comprendere che i diritti sono indivisibili, cioè che se ci sono persone che ne hanno meno (per esempio non possono curarsi), anche gli altri ne hanno di meno (la loro salute è più a rischio).

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