Me lo avevano detto in
tanti, me lo avevano ripetuto, ho perso il conto delle volte... “devi
farti una pagina web, aprire un blog, solo così le tue parole
potranno diffondersi come polline nel vento, solo così i tuoi libri
saranno conosciuti da chi ancora non ti conosce”. Ricordo un amico
che una volta mi disse “mi piacciono quei tre secondi che ti prendi
sempre prima di rispondere, trasmettono la sensazione che non si
tratti mai di una risposta data a caso”. Lento nel rispondere,
figuriamoci nel prendere la decisione di aprire un blog. I pensieri
quotidiani che si ammassano l'uno sull'altro e aumentano l'inerzia al
cambiamento. Il lavoro, due figli, che se cento ti danno duecento ti
tolgono, in termini di tempo ed energia, fisica e mentale. Un secondo
romanzo ultimato da poco e un terzo in fase embrionale. Filtri con
maglie troppo strette per le grandi novità. Alla fine, però, eccomi
qua. Non so ancora con che frequenza riuscirò a scrivere, e nemmeno
posso immaginare la frequenza con la quale riuscirai a leggermi.
Spero solo che avremo la possibilità ogni tanto di coincidere sullo
schermo. Un incontro dinamico, senza ruoli predefiniti. Non solo io
come scrittore e tu come lettore, ma anche viceversa, se avrai
piacere ogni tanto a inserire un tuo commento e, di conseguenza,
farti leggere. A presto!