"Tutto cambia al di là di queste mura.
Qui invece tutto resta uguale, cristallizzato. Siamo un baco che mai si trasformerà in farfalla"

giovedì 18 giugno 2015

Sposa la spesa

Un tempo per il matrimonio si regalavano piatti ed elettrodomestici. Aveva una sua logica, visto che per i novelli sposi il fatidico "sì" rappresentava il momento del distacco dai rispettivi nidi famigliari. Poi le coppie hanno iniziato a convivere prima di sposarsi e si è virato sul pacchetto viaggio di nozze. E oggi? Sei precario e sottopagato o nel peggiore dei casi disoccupato? Non sai come sbarcare il lunario, vuoi sposarti e sei disposto a rinunciare a una luna di miele indimenticabile? Nessun problema. In fondo c'è chi alla crisi reagisce come può e chi invece come più gli conviene. Crai, una catena di supermercati, ha lanciato la lista nozze fatta di buoni spesa, da consumarsi entro due anni dalla data del matrimonio. Lo slogan? Piuttosto banale: "Sposa la spesa". Due anni. Tenuto conto che in Italia le coppie separate hanno orami superato in numero quelle che resistono sposate, lo scenario di due coniugi che si dividono i buoni spesa di fronte ai rispettivi avvocati non appare poi così remoto. Niente di scandaloso in tutto ciò, meglio avere la pancia piena che guardare sul computer le foto del viaggio alle Maldive a stomaco vuoto. Certo, si è perso un po' di romanticismo, ma di fronte alle necessità non è il caso di fare i pignoli. Con un'unica speranza: che la gente continui a sposarsi perché si vuole bene e non perché non sa più come pagare la spesa al supermercato.

2 commenti:

  1. Ironia sociale? Forse, ma garbata e poi un sorriso non guasta mai!
    Mario

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  2. Ciao, carino e spiritoso il tuo intervento su questa idea della Crai, che non conoscevo, ma che non mi sembra poi così "malaccio"! Tra l'altro anche il regalo di nozze segue i tempi: dall'ennesimo servizio da caffè della prima metà del novecento alle liste di nozze degli anni sessanta - settanta al viaggio di nozze in posti esotici negli edonistici anni ottanta.
    Tra l'altro ricordo che mia suocera mi raccontava che in Puglia (prima metà del novecento) i parenti riempivano la casa di provviste per un mese almeno affinchè i novelli sposini non avessero il problema di andare a fare la spesa e potessero dedicarsi ad attività più piacevoli!
    Ciao Dora

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