"Tutto cambia al di là di queste mura.
Qui invece tutto resta uguale, cristallizzato. Siamo un baco che mai si trasformerà in farfalla"

giovedì 23 ottobre 2014

Romeo

Te ne sei andato troppo presto, senza preavviso.
Avrei voluto dirti ancora un sacco di cose. Avrei voluto sentire ciò che mi avresti detto, sicuro che sarebbe stato qualcosa di intelligente che valeva la pena ascoltare. Avrei voluto farti vedere come sono cresciuti i miei figli. Avrei voluto ridere e scherzare. Avrei voluto cogliere, almeno una volta ancora, il tuo saper vivere con leggerezza, quella che "non è superficialità ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore".
E tutto ora mi sembra ingiusto, come quando se n'erano andati Angela e Matteo. So che passerà, che resterai un bel ricordo, che riuscirò a ripensare a te con un sorriso, senza questa tristezza che mi stritola e non mi dà tregua.
Tempo, mi ripeto, ci vuole tempo.
È in momenti come questo che guardo con invidia a chi può affidarsi alla fede per riuscire ad affrontare il vuoto che la morte di un amico lascia dietro di sé, a chi può afferrarsi all'idea che un domani ci si possa rincontrare per poter più in fretta vincere il dolore. Eppure, sono proprio questi momenti ad allontanarmi maggiormente da Dio, perché se è vero che in fondo potrei anche non rifiutare la sua esistenza, pur non essendo in grado né di provarla né di negarla, "è il mondo da lui creato che io non accetto e non posso piegarmi ad accettare".

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